"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto."
Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore

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19 maggio 2013

Quei libri sopravvalutati Vol. 1 Parte 2 - Il Grande Gatsby al cinema

Quante volte vi è capitato di apprezzare di più la trasposizione cinematografica di un libro che il libro stesso?
A me, mai. Certo, facendo un film tratto da un libro di grande successo difficilmente si sbaglia, ma alla fine non è mai come nel libro. Quello che la nostra mente, la nostra immaginazione sviluppa leggendo un libro, non sempre corrisponde a quello che un regista porta sullo schermo.
Bhè, sto per raccontarvi della prima volta in assoluto in cui, per i miei modesti gusti, il film ha di gran lunga superato il libro.
Sto parlando de Il Grande Gatsby, libro di cui vi ho parlato nel post precedente dichiarando che non mi era affatto piaciuto.
Nonostante abbia letto il libro poco tempo fa, ancora non sapevo che ne stesse per uscire il film, quindi sono stata molto felice di sapere che di lì a poco avrei potuto o ricredermi o convincermi ancora di più che si trattava veramente di un libro sopravvalutato.
Qundi giovedì, giorno dell'uscita del film nonchè ultimo giorno della Festa del Cinema (ovvero tutti i biglietti a 3€!), ho trascinato un poco convinto Lui al multisala più vicino, armati di costosissimi popcorn (abbiamo speso più per quelli che per i biglietti).
La sala era strapiena e mi ha stupito vedere moltissimi giovani. Mi piace pensare che molti di loro abbiano letto il libro e che non siano andati solo perchè trascinati dalla morosa che voleva vedere Di Caprio.
Insomma, per arrivare al dunque, mi sono dovuta ricredere. Il film l'ho trovato una genialata.
Sono stati aggiunti alcuni particolari alla storia, ma evidentemente solo per fare più presa sul pubblico (vedi selvaggi incontri sotto le lenzuola che nel libro non compaiono). Ho apprezzato moltissimo il fatto che quasi tutte le battute siano fedelissime al testo originale e che la narrazione di Nick Carraway sia molto più coinvolta e "dolce" rispetto al libro.
Le ambientazioni erano proprio come me le ero immaginate leggendo il libro e nulla, dico nulla, nemmeno il cartellone pubblicitario di fronte al garage di Wilson, è stato dimenticato.
Di Caprio è un Gatsby perfetto anche se, mi spiace dirlo, con quei capelli col ciuffo davanti che a volte si scompone, in certe scene grida ancora "Jack e Fabbrizzio che corrono verso il Titanic". Ma la cosa che ho apprezzato di più, oltre agli abiti dei personaggi femminili, Daisy su tutte, è stata la colonna sonora. Tamarrissimo rap che rimbomba in locali anni '20. Questa cosa della musica moderna infilata in film ambientati nel passato l'ho sempre apprezzata moltissimo! Già Sofia Coppola in Marie Antoinette mi aveva fatto questo regalo e l'avevo adorata per questo.
Insomma, che dire, sono molto soddisfatta dei 3 euro spesi (un po' meno di quei 10 euro e rotti ho speso per acqua e pop corn, dato che erano stantii). E alla fine anche Lui lo è stato!
Che dire, dopo questo film credo che rileggerò il libro con mentalità diversa.
Sono molto felice di essermi ricreduta, almeno per quanto riguarda la storia.

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