"Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto."
Italo Calvino - Se una notte d'inverno un viaggiatore

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25 febbraio 2013

Piscina si dice "pool", non "poll".

Come avrete capito (o forse no) anche io oggi sono obbligata a seguire i risultati delle elezioni.
Del resto me la sono cercata dato che proprio oggi ho preso un giorno di ferie. L'idea era quella di passarlo in giro per la city per alcune commissioni e un po' di sano cazzeggio alla faccia delle colleghe chiuse in ufficio. So che sono cattiva e che questi brutti pensieri mi si rivolteranno contro, ma il pensiero delle colleghe in ufficio alle prese con le solite magagne mentre io sto a letto fino alle 11 costituisce la metà del godimento che ricavo da un giorno di ferie.
E invece no. Nevica da cinque giorni quindi niente city, niente sollazzo, niente commissioni. Solo divano, un libro, relax. E fin qui mica male. Non fosse che se per sbaglio ti siedi sul telecomando e si accende la tv, ecco il bombardamento.
E allora mi dico: "Vabè, dato che son qui, buttiamo l'occhio."
Queste elezioni, secondo il mio modesto e stolto parere, non servono a niente. Chiunque vinca, nella merda siamo e nella merda restiamo. Che bello. Però, per forza di cose, gli esiti di queste elezioni condizioneranno le nostre vite forse più profondamente di quel che pensiamo. Tutto questo è molto triste e disarmante. Anche un po' deprimente. Ma siamo italiani, no? Finchè il Napoli butta via ogni occasione di rimonta sulla Juventus, allora c'è speranza.
A parte gli scherzi, ieri sono andata a votare molto scoraggiata e non solo perchè ho dovuto votare sia per la camera che per il senato, indice che per me l'adolescenza è finita da un pezzo. Scoraggiata perchè indecisa, sfiduciata e consapevole che non avrei votato per il migliore, ma solo per il meno peggio. Ma ho votato comunque. E ho votato davvero. Non mi sono astenuta, non ho invalidato la scheda. E non ho nemmeno leccato la matita.
Devo dire che ieri, quasi subito dopo aver imbucato le schede, mi ero già pentita del mio voto. Oggi invece, già dai primi exit poll, mi sono un po' risollevata. Ma solo un po'. Poco poco.
Questo paese dubito che cambierà mai. Non lo farà perchè c'è chi si stupisce di quelli che votano uno incazzato che vorrebbe mandare a casa (anche se sarebbe meglio in galera) i delinquenti. Anche se per altri versi è invotabile anche lui. Ma soprattutto "questo benedetto, assurdo bel paese" non cambierà mai perchè c'è ancora tanta, troppa gente che considera soldi e sesso come segni di potere. Per cui continua a votare vecchi porci bavosi con manie di protagonismo.
E comunque che questo paese è ingovernabile lo si sapeva da un pezzo, non c'era bisogno di mettere su una baracca da milioni di euro per scoprirlo.

4 commenti:

  1. È ingovernabile purtroppo perchè il potere non ce l'ha il popolo, ma siamo già dentro da un pezzo ad una bellissima dittatura, anche se non si vede subito. I teatrini come quelli di oggi servono solo a dare l'illusione che non sia così.
    Forse era meglio girare per la city e non sorbirsi tutta questa tristezza..

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    1. approvo Anselmo.. girare è meglio che sentire notizie.. peccato che ci ASSILLANO di notizie!
      Valeria

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    2. Diciamo che ormai sfuggire da queste notizie è un po' impossibile dato che i nostri amati politici ce li ritroviamo in mezzo ai piedi ovunque e dappertutto ormai non si parla d'altro. Sì, decisamente meglio girare!

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